mercoledì 23 giugno 2010

Sonia

Vorrei saper scrivere come i poeti, raccontare storie avventurose, di navi, di mari incontaminati, di fanciulle salvate da cavalieri coraggiosi, a volte ci provo, e scrivo piccole storie, intrecci di pensieri, di sogni, di vita, e mi sembrano quasi vere. Afferro al volo quell ispirazione che mi fa' mettere insieme quelle parole, una dietro l'altra e costruisco quel racconto che mi piace, che
si intona con i miei pensieri,con le mie intenzioni con i miei gusti, ma che resta alla fine solo un racconto ...


"...quel bacio le era rimasto dentro, nulla le impediva di domandargli come mai lo
avesse fatto, ma la paura di una risposta deludente la bloccava. Sonia decise di non parlarne ma il pensiero le martellava continuamente nella testa.
Nei corridoi dello stabilimento di tanto in tanto lo incrociava e riusciva a scambiarci qualche frase, qualche battuta, ma sembrava come se non fosse accaduto nulla, come se quel giorno non fosse mai esistito.
Ma lei lo ricordava bene.
Quel caffe' leggero, quel sole caldo, la sua voce al telefono, e quell'emozione strana che le ricordava il suo primo incontro dei sedici anni, ora che aveva passato i 35 non credeva di provarla piu'.
Decise di partire e in quel viaggio cerco' di fare nuove amicizie, si appassiono' ancora di piu' alla fotografia e cerco' di immortalare tutto il mondo che aveva davanti a se, ma ogni scatto ad un tramonto, ad un viso, ad una piazza ad una fontana, ogni click gli riportava alla mente quel viso, e quel giorno.
Nemmeno la gita in barca riusci' a distrarla, "basta" penso'.
Quando torno', si arrese all'idea che si era innamorata di lui, come puo' accadere cosi', all'improvviso?
La sera, tornata a casa, si preparo' una cena leggera, qualche pomodoro e via, davanti alla tv alla ricerca di un film interessante.
Sonia ammira le donne, le ritiene una specie protetta, piene di grinta, cariche di forza, che le accompagna in ogni istante, ogni donna ha la sua storia, la sua grande capacita' di stupire, amare e sognare,,, si sceglie un bel film, Amelia, una donna coraggiosa che decide di volare nei cieli azzurri del mondo, non e' a lieto fine, pero' la protagonista, nella sua breve vita, ha amato molto ed e' stata amata intensamente...
... quel giorno di riposo cosi' atteso era carico di impegni, Sonia cerco' di organizzarsi, ma poltrire in casa, che non e' stato sempre una sua passione, quel giorno le sembro' una fuga dal mondo, camminare a piedi nudi sul fresco pavimento le riportava alla mente le sue pazzie giovanili, stare a piedi nudi le da l'idea di volare, di spaziare con la mente, di fantasticare e sentirsi libera di farlo.
Cappuccino in mano, musica dei pink floyd, gironzola qua' e la', sistemando i piccoli giochi lasciati in giro, e pensa che domani forse lo incrocera' di nuovo, ma non ha voglia di cercarlo, sa dove travarla, se ne ha voglia, ma probabilmente non ne ha, visto
che l'ultima volta era passato davanti alla sua porta senza nemmeno un cenno e ancora piu' tardi lo aveva incrociato mentre fumava una sigaretta, senza parole...
Con il suo orgoglio di donna forte, se lo strappa dalla mente, si prepara e corre a scuola, per prendere i libri
che serviranno per l'estate, ormai alle porte.
Gli piace molto passeggiare per la sua citta', la trova allegra, colorata, frizzante e
con la musica nelle orecchie, cammina a tempo.

...venerdi' sera, formaggio,cracker un bicchiere di vino rosso e musica in sottofondo che addolcisce la serata. La giornata lavorativa non e' stata facile, quel lavoro non era proprio una passeggiata, e poi lavorare con Maria non la entusiasmava molto, troppo in carriera, troppo precisa, sembra quasi di lavorare con Furio, anche se le vuole un gran bene, come a tutti del resto, perche' Sonia si affeziona subito.
Sono anni che lavora in quello stabilimento e di gente passare ne ha vista tanta, ed ogni
volta che ha dovuto salutare qualcuno, immancabilmente si sono affacciati i lacrimoni nei suoi occhi blu, rendendo il suo viso piu' pallido, ma dolce.
Sonia ricorda spesso i primi giorni di lavoro di Lulu', con i suoi capelli ricci sempre arruffati, tenuti da un semplice nastrino, il suo sguardo impaurito, e quell'aria da micia bagnata che cerca un riparo, quanto affetto ha sentito subito per lei, e quanta
allegria in quelle giornate trascorse tra fascicoli, timbri e raccoglitori.
Poi Romeo, con i suoi capelloni, che sembrava un figlio dei fiori, poi rivelatosi una persona eccezzionale, un vero amico e un gran romanticone.
Di nuovo i pink floyd, bella musica, peccato l'ignoranza di Sonia sui nomi, non ne ricorda nemmeno uno, decide di informarsi meglio e mette un video su you tube "Dark Side Of The Moon"...

...era le sera del concerto e Sonia, si preparo' con cura, adorava andare ai concerti.
Prese un panino e l'acqua, ogni volta la portava anche se sapeva benissimo che
all'entrata le facevano togliere il tappo e restava un'inutile bottiglia aperta, ma
ogni volta sperava che non la vedessero. "Ma si, al diavolo l'acqua", i brividi e l'adrenalina che le scatenava un concerto bastavano per farla sopravvivere alla mancanza d'acqua.
Trovare il posto per la macchina non e' un problema, Sonia arriva talmente presto
che quasi deve aprire i cancelli.
Seduta per terra, con il panino in mano aspetta, tra un po inizia e lei non sta nella pelle.
Strabiliante, indimenticabile, emozionante, unico, pazzesco,,, tornando quella notte non faceva altro che cantare, o meglio urlare quelle note, e la sua amica piu' pazza di lei alzava ancora di piu' il volume, "tra un po ci fermera' la polizia" le disse, ma continuarono a cantare a squarciagola...
Ubriaca di musica non riuscì a prendere sonno, rivedendo quei colori, con quella musica nella testa, ma all'improvviso un viso le torno' alla mente, il suo viso, lo immagina passare, con quell'andatura tranquilla, solitario, inaccessibile.
Sonia sente la testa girare, sara' la musica che l'ha ubriacata, o forse avverte la sua mancanza, la sua indifferenza.
Prende il cellulare e decide di scrivergli un messaggio, "ciao, come va?" ma poi ci ripensa e' tardi, magari sta dormendo o ancora peggio e' in compagnia di qualche amica, posa il cellulare sul como' e si addormenta pensando che appena aprira' gli occhi gli scrivera'.

Apre gli occhi, e lui e' ancora li', conta fino a dieci e si alza, infila le sue infradito, raccoglie i capelli e si avvia in cucina a preparare un caffe' forte, la sveglia del suo cellulare chiuso nella mano sinistra suona di nuovo, "si, si ho capito, sono in piedi" parla al telefono come fosse un suo amico e poi gli domanda guardandolo fisso, "che faccio gli scrivo'?" il telefono resta li' fermo con il suo screen sever colorato,
allora scrive "ciao, spero di non averti svegliato, come stai?" resta un momento ferma con il pollice sul tasto verde, e poi invia...


La risposta non arriva, chissa' forse dorme ancora o forse con gentilezza vuol farle capire che ha altro a cui pensare.

Sonia comincia a credere di aver esagerato, in fondo non lo conosce nemmeno, e' una persona gentile, un po taciturna, un tipo silenzioso, riflessivo, un po tra le nuvole, ma divertente quando vuole e lei sta bene in sua compagnia, come quella volta che mangiarono quella pizza orribile, nessuno dei due disse nulla, ma a lei piacque molto stare li sola con lui...

Nessun commento: